“Piscine” di Elisabetta Meccariello è il racconto vincitore della terza edizione di Petrarca.FIV, il concorso letterario promosso dal Comune di Figline e Incisa Valdarno e l’associazione L’Eco del Nulla che sabato 18 dicembre si è concluso con la cerimonia di premiazione a Casa Petrarca. Oltre al vincitore assoluto, la giuria di esperti ha scelto i sette racconti che saranno pubblicati nell’antologia “Condividere il futuro”, in uscita nel 2022. Tra questi anche “Il gioco del giorno” di Gianni Somigli, testo vincitore della sezione speciale Figline e Incisa Valdarno introdotta per la prima volta quest’anno nel regolamento e riservata ai residenti nel Comune.
“Piscine” è la storia di una madre, di un figlio e del nuoto come mezzo per raccontare la distanza tra generazioni, in un mondo presente in cui la pandemia è un passato opaco che resta sullo sfondo. La giuria ha premiato il racconto di Meccariello, si legge nelle motivazioni, “per la cura lessicale e stilistica e l’eleganza della narrazione, per la solidità dei personaggi e l’atmosfera struggente espressa senza ricorrere a facili mezzi retorici, ma con la voce sommessa e malinconica di una protagonista in bilico tra un prima e un dopo che è il divario tra una madre e un figlio, divisi dal contesto anagrafico e ancor di più dal grande evento taciuto che segna le loro vite, e le nostre. Per il modo in cui riesce a restituire, per mezzo dell’acqua, il fievole e ovattato mondo interiore della protagonista e a trasmettere, con delicatezza, la difficoltà del comunicare tra generazioni diverse”. Il vincitore della sezione speciale Figline e Incisa Valdarno è invece “Il gioco del giorno” di Gianni Somigli, racconto che mette in scena dal punto di vista di un ragazzino un futuro prossimo fatto di interazioni virtuali in cui la socialità è soltanto un ricordo.
Dopo una prima selezione da parte della redazione de L’Eco del Nulla, i racconti ammessi sono stati sottoposti al giudizio di una giuria popolare nel corso di due serate di letture pubbliche al Ridotto del Teatro Garibaldi di Figline. Tra i 10 testi finalisti sono emersi i sette che andranno a comporre l’antologia “Condividere il futuro”, titolo che ricalca il tema della terza edizione del concorso. A sceglierli è stata una giuria di esperti composta dal traduttore e giornalista culturale Edoardo Rialti, dall’illustratrice Chiara De Marco, dal traduttore Giuseppe Girimonti Greco, dalla scrittrice Loreta Minutilli e dai due giurati presenti alla premiazione in rappresentanza della giuria: l’editore di Racconti edizioni Stefano Friani e Lorenzo Orlandini, autore del collettivo cinematografico John Snellinberg.
La classifica finale è risultata la seguente:
Piscine di Elisabetta Meccariello
Seminale di Daniele Pasquini
10 terribili scenari per il futuro di Francesco Spiedo
Membrana di C. Freschi
La vita potenziale di Davide Galipò
Neo Corbetta, 2122 di Lorena Levan
Il gioco del giorno di Gianni Somigli
“La terza edizione di Petrarca.FIV – spiega Dario Picchioni, assessore alla Cultura, che ha premiato i vincitori insieme alla sindaca Giulia Mugnai – consolida il concorso come uno degli appuntamenti di riferimento in ambito nazionale per la narrativa breve e, come già successo negli anni scorsi, capace di premiare il lavoro di scrittori emergenti di grande talento. Petrarca.FIV è anche uno spazio di riflessione sui grandi temi della contemporaneità che quest’anno abbiamo voluto orientare al futuro: scelta per certi versi coraggiosa, in un momento storico in cui è forte il rischio di cedere alla paura del presente. Ma ampiamente ripagata dall’aver ricevuto così tanti racconti che, oltre a una qualità media davvero elevata, come ha sottolineato a più riprese anche la giuria di esperti, erano accomunati da una sorprendente fiducia nel domani. Anche nelle letture più diverse dei futuri immaginari, dal racconto intimo alle grandi distopie di stampo fantascientifico, l’elemento ricorrente è sempre quello della fiducia nella relazione, dell’apertura all’altro. E se la narrativa ha spesso la capacità di anticipare i mondi possibili, ci auguriamo che sia un buon auspicio”.